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L'attuale invasione russa dell'Ucraina è davvero il risultato di una decisione irrazionale e imprevedibile di Putin? O è l'effetto di un'eredità autoritaria che non ha mai smesso di influire sulla storia degli Stati post-sovietici? A queste domande oggi inaggirabili Sergej Lebedew cerca di dare una risposta analitica e storicamente consapevole. Contrariamente da quanto ritiene l'Europa, la Russia rivive una «seconda nascita postmoderna della sfera del simbolico» che vede la santificazione del passato militarista e la criminalizzazione del dissenso. Tutto questo è il segno di una nostalgia che, unita allo spettro di un futuro liberale ispirato ai diritti civili, il regime autoritario di Putin si accinge a usare come arma per ricostruire i fasti di un'Unione mai realmente crollata.