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Dal 1934 al 1939, alla vigilia di una guerra che annunciava la catastrofe umana, filosofica e psicologica, Carl Gustav Jung tenne una serie di 86 seminari sullo "Zarathustra" di Nietzsche, trattando i temi cruciali del proprio rapporto con il suo precursore e maestro. La profetica vicenda di Nietzsche e il baratro della "morte di Dio" disseppellivano le immagini archetipiche della saggezza collettiva: Zarathustra incontra un funambolo, in cui si rispecchia il precario equilibrio di noi tutti. Si schiude da quell'(in)attuale tentativo di confronto il frutto tuttora immaturo di un'esperienza della psiche e delle sue cadute, premessa della coscienza di sé e dello "spirito del tempo". Un orizzonte complesso in cui scorgere il senso del mito stesso dell'analisi.