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In questo classico della biografia letteraria, l'opera e la vita di James Joyce vengono raccontate, analizzate e commentate seguendo il filo di una passione rigorosa e priva d'indulgenza. Monumentale e minuzioso, lo studio di Richard Ellmann ricostruisce l'intricata rete che lega il vissuto all'arte, la singolarità del quotidiano alla vastità proteiforme del genio. Da Dublino a Trieste, da Parigi a Zurigo, emergono così i contorni di un'esistenza sfuggente, fatta di scelte spesso discutibili, amicizie perdute, difficoltà economiche e dolori insanabili come quello per la schizofrenia della figlia. La grandezza dello scrittore non è scalfita dai difetti dell'uomo, ma si nutre proprio dell'intransigenza di Joyce nel non cedere a compromessi, nel mettere il proprio lavoro davanti a tutto, pagandone sempre il prezzo. Ellmann organizza con intelligenza critica l'enorme quantità di aneddoti, fornisce chiavi preziose per la comprensione delle opere e restituisce al lettore l'immagine compiuta di uno dei grandi del Novecento. Con un articolo di Dwight Macdonald.