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Non è la presenza che manca, ma la persona, i suoi legami, poiché nessuno è libero da solo. La ripresa oggi è possibile, richiede però di mettersi fuori dell'ordinario, fare l'impossibile: avere il coraggio di vivere la separatezza come il legame di cura della vita. Ogni legame salva una separazione, quando ne ha cura; ogni legame è significante del grado di senso del legame più importante, quello fra il mondo e la vita, fra gli uni e gli altri, fra io e Dio, fra il noto e l'ignoto. Siamo in cammino sulla via di una religione senza confessione, in uno Stato senza Costituzione, per una Scuola senza interrogazioni e ciò richiede una comunità interiore, vissuta in una responsabilità personale, fin qui rimasta ingarbugliata nella complessità sociale e nell'isolamento individuale.