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"Gelosia", perla spuntata dal mare proustiano, ordisce le scene di una soirée mondana in cui sfilano, uno dopo l'altro, i celebri personaggi della "Recherche": dai Guermantes a Swann, dal signor di Charlus a Françoise e Albertine. La frivolezza è quasi una scelta avveduta, la sola risposta ad amori che si sanno esposti all'oblio, il misterioso risvolto delle cose umane. Dentro questa tela si dipana il grande tema del romanzo, la gelosia, che percorre l'opera in ogni sua forma: quella taciuta di chi non può dichiarare la natura del proprio amore; l'invidia che tra le donne annoda sguardi e parole piene di odio e di venerazione; il logorio di fanciulle innamorate di uomini omosessuali; la rivalità che oppone tra loro gli uomini che ambiscono a possedere lo stesso corpo femminile; la competizione che serpeggia tra abiti, volti, pose, gesti, carriere. La gelosia che sorge nell'imminenza della perdita è la percezione nitida di un limite insieme fisico e linguistico. Ma proprio nella divaricazione tra l'aspirazione al possesso e la presa effettiva che si ha dell'oggetto amato risiede la forza del desiderio e si aprono gli abissi a cui bisognerà necessariamente piegarsi. Introduzione di Daria Galateria.