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Quando a ventott'anni, nel 1592, Galileo Galilei ottiene la prestigiosa cattedra di matematica all'Università di Padova, la sua fama di scienziato geniale è pari a quella di attaccabrighe. Non ha terminato il corso di laurea, beve troppo, frequenta i bordelli; un poemetto scurrile contro i professori gli è costato il rinnovo a Pisa, mentre a Bologna ha mentito sul curriculum. Eppure - senza trascurare i piaceri della vita, che amerà condividere con l'amico Sagredo -, a Padova Galileo farà il suo ingresso nel milieu della cultura e della politica mondiali; vedrà nascere i suoi tre figli; punterà il "cannone occhiale" verso il cielo nelle sue prime osservazioni, che cambieranno la storia del mondo. Alessandro De Angelis ha rivelato un Galileo poco conosciuto, imperfetto, memorabile, in un romanzo che, poggiando su una rigorosa ricerca storica, gioca sul confine tra fiction e non-fiction e racconta i diciotto anni scapigliati e burrascosi che Galileo definirà i «migliori di tutta la mia età». Con i disegni autografi di Galileo Galilei e le mappe d'epoca.