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Aprile 1522. Fiera di Pasqua. Ludovico Ariosto è Commissario Estense in Garfagnana. Tra i banchi del mercato e il caleidoscopio colorato delle merci esposte, riluce il bellissimo volto di Evelina, una splendida fanciulla promessa in sposa ad un facoltoso ragazzo del luogo. Anche se Ludovico appare piuttosto insofferente nello svolgere le sue nuove mansioni e si sente stretto nella morsa dei suo infausto destino, Castelnuovo è in fermento, gli affari dei mercanti vanno a gonfie vele, i briganti sembrano essere stranamente tranquilli... ma la pace dura poco. La giovane sposa scompare a pochi giorni dal matrimonio. Di lei si trova solo un calzare, nei pressi del Ponte del Borso. Si sarà gettata nel torrente? O L'avranno uccisa? Il corpo non si trova e, strada facendo, le indagini prendono forme inaspettate, si affacciano nuove ipotesi che si diramano tra i loschi intrighi delle due fazioni. Affondano nel fango della malvivenza endemica, dentro cui sguazzano i banditi più derelitti, all'ombra dei banditi più titolati. Ariosto, nel suo inconsueto ruolo di Commissario, è chiamato a districare questa "nodosa" matassa e, come al solito, si avvale dell'aiuto di Jacopo il baricello.