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La figura di Rodolfo Pallucchini (1908-1989), storico dell'arte, critico, direttore della Biennale di Venezia e di musei, organizzatore di mostre e animatore editoriale, viene ricostruita in questa pubblicazione, frutto di una specifica iniziativa di ricerca condotta sul suo archivio personale conservato presso l'Università degli Studi di Udine. Fra i principali esponenti della storia dell'arte veneta, Pallucchini si formò fra Padova e Roma, per approdare nel 1937 a Modena quale direttore della Galleria Estense. Nella sua lunga carriera accademica occupò cattedre di prestigio a Bologna, Pavia, Venezia e Padova nel ruolo che fu di Giuseppe Fiocco, uno dei suoi maestri. Collaborò assiduamente con i principali critici, storici dell'arte, galleristi e restauratori del suo tempo - fra i quali Lionello Venturi, Giulio Carlo Argan, Carlo Ludovico Ragghianti, Luigi Coletti, Roberto Longhi -, instaurando con loro legami fecondi che vengono qui ricostruiti anche grazie al carteggio conservato nel suo archivio. Decisivo fu il ruolo svolto da Pallucchini per il sistema delle mostre, in ambito veneto e non solo, a partire dalla celebre esposizione Cinque secoli di pittura veneziana (1945), organizzata nella città lagunare a ridosso della Seconda guerra mondiale, alla quale fece seguito l'impegno profuso a favore della Biennale: fu direttore della prima edizione del secondo dopoguerra (1948). Nell'ultima sezione del volume vengono messe a confronto le modalità adottate per la tutela e la valorizzazione delle sue carte, della biblioteca e fototeca con analoghe esperienze in Italia.