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Questo libro ripercorre la storia dei termini "popolo" e "nazione", scandendola in tre momenti (Il popolo della res publica, Il popolo dello Stato, Lo Stato diventa nazione), e giunge con metodo critico-razionale alla conclusione che "popolo" è un concetto strumentale del discorso giuridico-politico, mentre "nazione" è una costruzione mitologico-politica. Fermarsi qui, tuttavia, significherebbe consegnare alla psicologia delle masse e alle sue derive irrazionalistiche troppe pagine importanti della storia e considerare impraticabile un'analisi razionale dei nazionalismi e dei populismi. Giovanni Magrì quindi riprende alcune aperture verso conclusioni ulteriori (tra cui il bisogno di protezione dalle disuguaglianze della globalizzazione, l'identità linguistica come luogo di costruzione di prospettive di senso su un mondo comune) e mette alla prova le posizioni teoriche del testo applicandole al tema della responsabilità collettiva dei popoli. Postfazione di Alessio Lo Giudice.