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L'esperienza del negativo accompagna tutte le vicende umane, e la sua ombra è presente, fin dai primordi, nella filosofia, nell'osservazione antropologica, nella saggezza. Ma che cosa implica vivere un'esperienza così sconvolgente? I saggi che compongono questo libro affrontano le diverse valenze filosofiche ed esistenziali del negativo, analizzate in filosofi, romanzieri, poeti, psicoanalisti, artisti. Alcuni sono più speranzosi, altri più guardinghi, ma tutti condividono l'idea che soltanto soggiornando in questi vissuti, e attraversandoli, si possa dare al negativo una prospettiva vitale. Tollerare la perdita ci offre la possibilità di accedere al territorio simbolico che rende i nostri affetti flessibili (Freud, Klein), ci permette di pensare il lutto attraverso le immagini (Camus, Kristeva), di vivere nella tragedia (Eschilo). Il distacco, se lo sappiamo affrontare bene, può liberarci dall'egoismo appropriativo e rivelarci la realtà nella sua bella varietà (Weil, Morante, il buddismo). Può darci quelle emozioni "totali" di cui abbiamo sempre nostalgia (Jung, Ferenczi). Il nulla può esercitare anche un fascino perverso (Sade, Améry); se tollerato può aprire l'orizzonte della vita emozionale, e prepararci anche a sostenere la convivenza con gli altri (Rawls, Castoriadis). A fare da sfondo a tutte queste voci, la filosofia di Hegel, a cui appartiene l'espressione da cui nasce il titolo. Saggi di: Marcella D'Abbiero, Guido Coccoli, Luigi Antonio Manfreda, Sara Colafranceschi, Simone Bocchetta, Catherine Bearfield, Antonio Valentini, Fiorella Bassan, Floriana Scarcia, Valentina Franchi, Lorenzo Gabutti, Francesco Bellusci