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Peter P. Rohde ripercorre in forma agile ed efficace la parabola biografica e intellettuale di Søren Kierkegaard. Richiamando le principali figure che ne hanno plasmato l'esistenza (il padre, Regine, Goldschmidt, i vescovi Mynster e Martensen), definisce con precisione i concetti del suo pensiero e ne illustra la matrice esistenziale. Il critico norvegese Philip Houm ha così riassunto i punti di forza del libro: «Primo, lo stile esemplarmente chiaro e concreto; secondo, la forte insistenza sul presupposto fondamentale di Kierkegaard, la definizione di cosa sia l'uomo ("una sintesi di finito e infinito, di tempo ed eternità, di libertà e necessità"); terzo, la chiarificazione della non facile terminologia kierkegaardiana».