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Per Federico Rossini, in arte Border, un ragazzo di 17 anni, il countdown è appena cominciato. Il conto alla rovescia verso il matrimonio del padre, con la nuova fiamma rumena lo conduce attraverso un viaggio, a senso solo, dentro la ciclotimia di sua madre, dentro la durezza ostile di Gozzilla la professoressa che proverà, in tutti i modi, a mettergli il bastone tra le ruote, ma soprattutto dentro se stesso. Ha una "pallina da golf piantata nella cassa toracica" e le "cannette" non bastano alla sofferenza, né restituiscono dignità. Quel matrimonio è rifiuto, abbandono, sofferto da lui, da sua mamma, finanche dal padre. Perché quel legame, seppur corrotto, è pur sempre un legame. A sostenerlo, Genio, il suo sdoppio, Schizzo, Iper, gli amici di sempre, tossici e perdenti, con vite alla deriva. Emergono fantasmi nei sogni, nei pensieri, figure che lo hanno reso alieno alla sua stessa vita. Grazie a Psaico riesce a trovarne una chiave di lettura. Infine Angelica, una bella professoressa che, credendo in lui giorno per giorno, gli permetterà di realizzare un progetto, un pezzo rap che spacca. Un testo coinvolgente, nel linguaggio dei giovani, ovvero quello autentico, puro, spontaneo, spietato, ironico. Disincantato.