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Erede di una famiglia nobile, col suo piede caprino Ermanno porta il marchio del demonio nelle carni, castigo vivente per gli ignoti peccati dei suoi avi. Il duca suo padre lo nasconde allora agli occhi del mondo "donandolo a Dio" nel monastero benedettino e strappandolo all'amata madre, l'unica ad accettarlo senza condizioni nella sua deformità. Una volta oblato, Ermanno si mostrerà tutt'altro che sciocco o malvagio, come la superstizione lo voleva; tuttavia, ciò non basterà per tenerlo al riparo dalla crudeltà umana. Nemmeno lì, dietro le alte mura di un luogo sacro. Liberamente ispirato alla vita di Hermann von Reichenau, detto "lo storpio", monaco e astronomo vissuto intorno all'anno Mille e venerato come beato, L'anima e il castigo è un viaggio spirituale verso l'introspezione e la necessità della preghiera, una spinta a rivedere le diffuse convinzioni su temi che ancora oggi lasciano interrogativi e incompiute verità.