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Nell'estate del 1970, nel corso di una scampagnata, un ragazzo adolescente s'imbatte in un gruppo di gabbiani. Tra di loro si distingue un esemplare ferito, incerto nei movimenti, forse incapace di spiccare il volo. L'associazione tra il protagonista e il gabbiano viene evidenziata da un amico, poiché l'adolescente in questione è affetto da una leggera forma di tetraparesi spastica. Agli occhi dei compaesani è uno stigma, un ostacolo insormontabile che genera tutt'al più compassione nei suoi confronti. Eppure, il ragazzo non vuole arrendersi a un'esistenza frenata dall'handicap; a cambiare le carte in tavola è l'incontro con una coetanea arrivata dalla Svizzera per trascorrere le vacanze nella cittadina. La sua conoscenza fornisce al giovane una motivazione in più per trovare il coraggio di cominciare ad accettarsi e non restare più ai margini, a sentire i suoi amici suonare, a vederli vivere le prime esperienze indimenticabili. Vicissitudini personali e storie di paese si intrecciano in una narrazione delicata e potente, sulla scia di un volo difficile e per questo affascinante.