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Aveva solo cinque anni Amedeo quel settembre del 1945, quando riabbracciò suo padre Francesco, tornato a casa dopo due anni trascorsi in un lager tedesco. Avrebbe voluto che gli raccontasse, come si narra a un bimbo, una storia o una fiaba, la sua avventura. Al suo ritorno era stato accolto da sopravvissuto, come un eroe. Cosa aveva fatto tutto quel tempo? Ma Amedeo non avrà mai risposte perché Francesco riterrà quella fase della sua vita un anfratto buio, una vergogna da non condividere con alcuno. Solo nel 2010, con la scomparsa di sua sorella, missionaria in Brasile, troverà nell'antica casa di famiglia un plico con due quaderni nei quali suo padre, meticolosamente, aveva ricostruito tutto il dramma della sua deportazione. È il diario di Francesco, e ha una storia da raccontargli.