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Due studiose di grande spessore, note in tutto il mondo, quali Gabriella Fiori e Margherita Pieracci Harwell dialogano fitto e scoprono le loro passioni nelle straordinarie figure di Simone Weil e Cristina Campo. Tutto parte dall'autobiografia, la messa in gioco di sé come misura e garanzia di verificabilità del proprio discorso e del proprio sapere. Ogni scrittura è una sorta di "messinscena" ma ogni dialogo è al tempo stesso esperienza vissuta e atto creativo. Per queste donne che raccontano e si raccontano apprendere è nominare e nominare è cartografare uno spazio in cui collocarsi.