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"E diventano versi i miei pensieri" ad un primo impatto dà il senso dell'amplificazione temporale, iniziando con la congiunzione "e", e fa intuire un "mondo" al di là del crogiolo di emozioni e di sensazioni, che si trovano nell'alveo memoriale, ma al contempo implica un prolungamento imponderabile della loro natura e della loro essenza, che unisce il passato, in cui trovano linfa, al futuro, nel quale saranno proiezione. La silloge, però, comprende due tempi. La prima prettamente legata al sentimento amoroso e la seconda in cui si amplificano dialetticamente aspetti legati alla mancanza e alla presenza. Un dittico che costituisce in simbiosi un quadro delle condizioni emozionali.