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Vittorio Verducci si cimenta nella più difficile delle imprese artistiche: un corposo romanzo in versi sull'Utopia, diviso in tre Sezioni, "L'Utopia negata", l'Utopia sperata" e il "Vangelo", ispirandosi allo schema dantesco della Divina Commedia. L'Utopia corrisponde al modello immaginario di una società perfetta, nella quale gli uomini possono vivere nella piena realizzazione di un ideale politico e morale. Il nome, difatti, fu coniato con le parole greche ou-non e tòpos-luogo, per indicare un luogo che non esiste.