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La poesia di Roberto Barbari, considerata da un punto di vista diacronico, è apparsa, e conferma ne abbiamo con questa sua ultima opera, alla stregua di un cammino esistenziale e gnoseologico ben definito. Si tratta del punto in cui la vita e la scrittura vengono a coincidere, e non è un caso che il termine "cammino" ricorra ben due volte già nelle liriche iniziali di questa raccolta, affrontando due temi molto complessi della sua poetica: Dio e il vuoto. Ne emerge un quadro ben specifico in cui l'Eden viene localizzato nell'Io, di cui l'amore costituisce l'elemento sostanziale e vitale. Esiste, per certi versi, una esaltazione dell'altro non finalizzata all'elogio, ma indirizzata alla completezza di se stessi. Le due parti, dunque, si concludono a vicenda e il senso del percorso, come per un viticoltore la vendemmia, consiste nella raccolta del frutto.