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Da uno scenario quasi cinematografico, la Roma degli anni Ottanta, si dipana il lungo filo rosso dell'amore tra Tarcisio e Nanò, un continuo rincorrersi e ritrovarsi, amarsi e allontanarsi di nuovo, in un sofferto cammino di lotta, di crescita, di rinascita fisica e spirituale. Sullo sfondo, un'Europa segnata dal tempo e dai tempi, dalle ferite della seconda guerra mondiale in Belgio alla gioventù emancipata degli autostop e degli ostelli in Germania, fino alla recente Toscana contadina, rifugio di sentimenti genuini e solidarietà. Ed è a partire dai dubbi e dalle debolezze dei protagonisti che l'autore traccia un invisibile percorso parallelo, una riflessione sul senso stesso dell'esistenza, affrontando questioni delicatissime, come la dipendenza dalla droga o la violenza sulle donne. Non esistono facili soluzioni, solo la chiara consapevolezza che spetta all'uomo scegliere tra bene e male, tra libera volontà e schiavitù.