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Lo spazio intermedio tra psiche e materia intende muoversi con gli strumenti di Italo Calvino verso la comprensione delle relazioni tra struttura e coscienza, ripensando certamente alla scuola russa di Vigotskij, ma suggerendo altro. Lo strutturalismo di Calvino, inteso come origine di storie, come forma basica da cui si dipanano varie tipologie di incastri narrativi è preso in considerazione rispetto alle opere combinatorie de Il castello dei destini incrociati e Le città invisibili. Calvino viene studiato come l'autore che ha posto in corrispondenza le immagini, i tarocchi, i numeri, le combinazioni delle città invisibili, con il mondo intermedio tra psiche e materia. Ossia, quella linea di confine entro cui si può configurare con il fisico russo Kozyrev, la presenza di un campo eterico entro cui la temporalità si tramuta in una organizzazione spaziale. Campo eterico che Henry Corbin ha denominato come mundus imaginallis. Il presente saggio intende analizzare proprio il nesso tra immagine e materia nell'annoso mind-body problem, con categorie provenienti dallo strutturalismo francese e dalla scuola russa. Sullo sfondo una riflessione sulla letteratura intesa come arte combinatoria e alchemica di fondere tra di loro zolfo e mercurio filosofali.