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«Come aveva brillantemente osservato la pensatrice marocchina Fatima Mernissi, "le donne disturbano non appena appaiono là dove non ce le si aspetta". Così, molto spesso, la carica rivoluzionaria del loro pensiero viene annacquata e descritta soprattutto in via difettiva. Simone Weil mancherebbe, allora, di una visione sistematica, Simone de Beauvoir - ridotta a semplice rifrazione di Sartre - sarebbe dunque carente di originalità e autonomia, mentre, sorprendentemente, Rosa Luxemburg - che la rivoluzione l'aveva fatta davvero - sarebbe addirittura priva di realismo politico. Incontrare queste donne significa, invece, fare un'esperienza purtroppo sempre più rara in filosofia, ovvero quella di incrociare forme di pensiero davvero originali: non semplici compilazioni di pallide citazioni epigonali, ma autentiche visioni del mondo. L'unica controindicazione risiede nel fatto che possano, in effetti, creare dipendenza.»