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La pensatrice francese dedica una appassionata nota di lettura alle "Lettere dalla prigione" di Rosa Luxemburg, nella quale traspare una simpatia umana inossidabile e una vicinanza emotiva molto rara nell'intera opera weiliana. Mettendo a fuoco i tempi evocati dall'epistolario della filosofa polacca, Simone Weil osserva l'incredibile dono di pulsare allo stesso ritmo del mondo, la vertiginosa capacità di stupirsi della bellezza di essere vivi, di gioire di un tramonto, del canto di un'allodola, del concerto solista di un usignolo perfetto.