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In questa silloge Loretta Fusco, che non teme di squadernare al mondo il libro della sua anima, sa riconoscere e raccontare, senza infingimenti, i diversi volti del suo essere che sono poi quelli di ogni persona, fatte salve le uniche e irripetibili esperienze di ciascuna. Nessuno è un monolite fatto di un solo materiale; siamo, invece, un conglomerato di impulsi, emozioni, sentimenti, sogni, ragione, riflessioni, gesti, relazioni spesso contrastanti o ambivalenti. Ciò che ci distingue, facendo di noi esseri unici, è il diverso amalgama, è la direzione di marcia prevalente che la sorte ci assegna. E con la sua poesia Loretta Fusco, mentre ne dà narrazione e figure per sé stessa, ci induce a interrogarci, a esaminarci per scoprire analiticamente e per mettere in ordine quel conglomerato comune e, partendo da questo, il nostro personale percorso. E, scoprendo e mettendo in ordine, trovare per un momento il riposo.