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Capodimonte, un Real Museo, un Bosco e tanto altro... Gli scritti, contenuti nel volume, sono rivolti a persone provviste di una loro preparazione che troveranno una lettura capace di suscitare interesse e di fornire strumenti di approfondimenti; ma gli autori hanno anche una più ampia ambizione ossia allargare la platea di persone interessate. In altri termini, intendono rivolgersi ad un pubblico meno avvertito presentando il Museo come un luogo deputato per la conoscenza della storia di una città e della sua civiltà culturale nonché facendo rivivere passate stagioni artistiche, attraverso le opere in esso custodite. A questo pubblico, che è poi la maggioranza, gli autori vogliono riferirsi riproponendo la più immediata delle questioni. Questi visitatori, diciamo neofiti, infatti, più facilmente si porranno la domanda: come si guarda un dipinto, una statua, una testimonianza archeologica o una qualsiasi altra opera d'arte? Ossia una testimonianza, l'elaborato di un autore, la produzione di un periodo artistico? Che cosa vedere in una qualsiasi espressione artistica o in una traccia del nostro passato? Ogni studioso ha dato, e non poteva essere diversamente, una sua risposta a volte anche libera da ogni credito critico preferendo dare voce innanzitutto ai ricordi ed a quello che il prestigioso sito culturale ha significato per la sua formazione non soltanto professionale.