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In Romania, calcio e politica hanno vissuto quarant'anni di intrecci intensi come in nessun'altro paese al mondo. Storie di gelosie tra i figli di Ceausescu (Valentin, demiurgo della grande Steaua, contro Nicu, più vicino alla Dinamo), storie di spie, di personaggi invisi al regime, storie di scommesse, di classifiche marcatori "pilotate" per accrescere il prestigio dei giocatori locali agli occhi di oltre cortina. Ma anche la storia di una generazione d'oro, che ha trovato il suo culmine ad U.S.A. '94, e di un livello di calcio che probabilmente non tornerà più. L'autore individua tre periodi ben distinti nel calcio rumeno, che vedono nell'inizio e nella fine del regime comunista le loro linee demarcazione. E da lì inizia un viaggio attraverso i club e gli stadi della capitale rumena, anche quelli che ormai non esistono più, e le storie di 13 personaggi, a comporre un undici ideale, che hanno fatto grande il Fotbal Românesc.