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In "Il procuratore e la Casa del pavone" tutto è frutto di fantasia ma nel contempo tutto è vero. Ho voluto infatti descrivere ambienti (il palazzo di giustizia di Asti) e persone (a parte i protagonisti del "giallo") riferendomi quasi sempre alla realtà. La verità più vera che racconto in questo romanzo sono la vita e il lavoro in un ufficio giudiziario, in particolare la procura, nella sua quotidianità, nel meccanismo delle indagini, nei problemi banali ma sempre da risolvere, nei rapporti interpersonali qualche volta complicati. Vengono descritti le procedure decisionali, i dubbi degli inquirenti e le soluzioni agli stessi.