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Arte, famiglia, menzogna, sesso, malattia sono i temi di un dramma che ha radici autobiografiche, ambientato in quel Sud degli Stati Uniti in cui Williams era nato e che ricorre come luogo elettivo in tanti dei suoi capolavori. Con un realismo visionario, denso d'immagini e di vibrazioni liriche, con una lingua intensamente performativa, in cui musiche, suoni, luci, spazi, corpi e parole sono modulati all'unisono, l'autore genera dinamiche ossessive, tra incubo e struggimento, impossibili da dimenticare. Il testo mette a confronto, in una battaglia all'ultimo sangue, due grandi parti femminili: la giovane Catharine, sconvolta da ciò che è accaduto al cugino Sebastian durante una vacanza insieme, e la tirannica Violet, madre di Sebastian, determinata a far tacere la nipote con ogni mezzo. Sarà lo psichiatra, un altro dei 'gentili sconosciuti' del teatro di Williams, a fare in modo che Catharine possa raccontare. Così, la villa e il suo lussureggiante giardino tropicale diventano il palcoscenico della memoria, per ritornare sulla scena del trauma e cercare di capire che cosa è davvero successo l'estate scorsa. Questa storia di menzogne e omofobia era una sfida all'America puritana.