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Quando l'architetto Pollack riceve l'incarico dal conte Lodovico Belgiojoso di costruire una villa che fosse la più bella di Milano, affianca al pregevole edificio neoclassico il primo esempio milanese di giardino paesaggistico, un giardino che acquisisce subito un rilievo significativo nella storia del gusto cittadino. La sistemazione del verde si protrae per quattro anni, dal 1790 al 1793. Il giardino paesaggistico, conosciuto anche come giardino naturale, giardino all'inglese o alla cinese, abbandona le forme geometriche e simmetriche tipiche del giardino alla francese o all'italiana e realizza un verde artificiale che si avvicina alle forme del paesaggio naturale. In questa tipologia di giardino gli impianti vegetali hanno, come quinta scenica, piccoli manufatti architettonici (tempietti, chioschi, ninfei, torricelle ecc...) che fanno da sfondo alle principali visuali. Nel linguaggio del tempo sono denominate "follie", dall'inglese "victorian follies". Si tratta di eccentriche costruzioni non abitabili, diffuse ad arte nei giardini inglesi.