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Il De sestertio et talento di Porcelio de' Pandoni è un'opera di straordinario interesse per la storia dell'antiquaria umanistica e rinascimentale. L'opuscolo, che getta luce su aspetti ancora poco conosciuti della vasta e variegata cultura dell'umanista, allo stato attuale della ricerca rappresenta il primo trattato di numismatica a noi noto. Sebbene la sua genesi presenti ancori molti punti oscuri, l'opera dovette essere ultimata a Milano: nell'epistola prefatoria, infatti, le dichiarazioni del Pandoni indicano nel potente segretario di Francesco Sforza, Cicco Simonetta, il committente dell'opera. In realtà, come ipotizza Andrew Burnett, è molto probabile che la lettera di dedica contenga dichiarazioni solo parzialmente veritiere e che il trattato, scritto a Roma (città nella quale il Pandoni si era formato e nel cui milieu culturale era perfettamente calato con stretti legami con la famiglia Colonna, ed in particolare con il Cardinale Prospero Colonna, noto mecenate con spiccati interessi.....