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Il Decameron prende avvio da un gesto di fuga: dieci giovani donne e uomini si allontanano da Firenze, dilaniata tragicamente dalla peste, per cercare di sottrarsi alla minaccia del contagio. Strategia di sopravvivenza, esperimento sociale, progetto di rifondazione civile sono alcune delle spiegazioni possibili per la scelta dell'«onesta brigata». In questo libro Carmelo Tramontana affronta il tema del contagio simbolico che i giovani tentano di neutralizzare grazie a un gesto antico ma imprevedibilmente moderno nel tempo della «pestifera mortalità»: riconquistare la vita all'umano grazie alla letteratura che inventa, narra e interpreta fatti, vicende, esistenze. L'analisi è condotta attraverso le pagine del Proemio, dell'Introduzione e della Conclusione del capolavoro boccacciano, con significative incursioni in novelle emblematiche (Ciappelletto e Griselda, la prima e l'ultima del libro Galeotto) e nel laboratorio dello scrittore Boccaccio, in cui il modello dantesco ha certo posizione centrale.