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Il nucleo narrativo della Gerusalemme liberata è l'assedio della città. La struttura essenziale, espositiva e spaziale, del poema si delinea, pertanto, nel costante tentativo degli eroi di varcare determinati confini e di entrare, così, nella città fortificata. Allo spazio epico della guerra si contrappone quello dell'amore che è sempre luogo della natura, lontano dal centro del racconto e caratterizzato da elementi tipici della poesia pastorale. Spesso, in questa opposizione in cui allo spazio epico corrisponde la fedeltà ai valori cavallereschi, lo spazio della natura è il luogo dell'inganno. Eppure, il mondo bucolico è metafora di più profondi e complessi percorsi esistenziali e concettuali. Ne è prova l'episodio della fuga di Erminia, dove la giovane, spinta da passioni difficili da gestire, agisce e rompe gli equilibri, portando allo scoperto Tancredi e diventando protagonista di uno degli episodi più discussi della letteratura italiana.