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Lo studio di Aldo Onorati, avvincente perché condotto su registri e tecniche narrative attorno ai pilastri delle domande radicali nella vita di ogni uomo, accosta le opere e le vicende biografiche di due dei massimi poeti e scrittori tra Ottocento e Novecento rintracciandone gli elementi di una cristologia eretica e candida, labirintica. L'attrazione per la figura di Cristo dello stesso Onorati è all'origine di questo libro, corroborata da una memorabile battuta di Pier Paolo Pasolini, in una delle conversazioni inedite qui pubblicate: "Quando ebbi modo di parlare con Pasolini se credesse alla divinità del Redentore, ebbi in risposta press'a poco questo: "Non credo che sia Dio, ma la sua coerenza, l'altezza della sua vita, l'insegnamento e la morte lo rendono divino". Con Oscar Wilde, naturalmente, non ho potuto discorrere, ma ho letto anche di lui quanto possibile, soffermandomi a riflettere, e tornandovi (in varie traduzioni), sul suo capolavoro, il "De profundis" [...]".