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"Il grande vantaggio di vivere all'Avana è che impari di nuovo a piangere e ridere allo stesso tempo, invecchiare e giocare, camminare in senso contrario, perdersi e ricominciare. Vuoi mettere il caldo che si insinua in mezzo alle pareti dei palazzi verdi rosa e claudicanti, gli scaffali dei supermercati troppo vuoti o troppo pieni di un solo prodotto, e poi sigari e rum, un goccio qua e là e il cielo libero eppure striato di cavi elettrici, musica ovunque come se tutto il senso della vita passasse dall'anima alle note, e intanto il mare attorno dove si perdono i sogni. Il sogno di partire per l'America, ah lì sì quanta libertà c'è, altro che, i palazzi grattano il cielo, ma dove li trovi i colori dell'isola, nessuno può resistere ai colori di Cuba, ti nutrono di sensazioni e di illusioni, persino le auto t'abbagliano tra ruggine e lamiere a tinte forti." (Dalla prefazione di Pasquale Allegro)