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C'è un pensiero cinese che dice: "Chi dà la colpa agli altri, ha un viaggio lunghissimo di fronte a sé. Chi dà la colpa a se stesso, è a metà del viaggio. Chi non dà più colpe a nessuno, è arrivato a destinazione." "La colpa e la primavera" vorrebbe aiutare gli uomini a realizzare questo percorso. È un tentativo di rendere evidente l'innocenza di tutti gli uomini; anche quando le leggi della società non possono non considerarli colpevoli. Se tutti siamo "condannati" ad entrare dentro una "identità" che non scegliamo noi, dov'è la colpa? Dove il merito? Postfazione di Elvio Fassone.