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"La mia anima non è autistica" è il secondo romanzo della trilogia scritta da Sofia Caviezel. Il romanzo narra in prima persona le vicende di Ananda, adolescente autistica che vive con la famiglia fra le colline del Piacentino, e che in una breve vacanza che ha il sapore di una iniziazione, comprende per la prima volta cosa significa confrontarsi con una dimensione parallela ma non disgiunta da quella dei normali, e comincia a diventare adulta, a prendere decisioni a volte dolorose ma necessarie, scopre per la prima volta la possibilità di intessere relazioni non mediate dai genitori. La particolarità del romanzo risiede nei due filoni che lo compongono: l'autismo, argomento negli ultimi anni sempre più conosciuto e dibattuto in ambito medico, scolastico e riabilitativo, e la spiritualità, che vede una continua espansione sia pratica sia letteraria. Sofia Caviezel è stata danzatrice, coreografa e insegnante di danza per quindici anni. Laureata in Terapia delle neuro-psicomotricità ha lavorato per venticinque anni in ambito riabilitativo, in particolar modo con persone autistiche o portatrici di disagio psichico e sociale, sia bambini sia adolescenti.