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"Scendevamo giù per la collina" è un ritorno alla radice dell'essere, di quella danza che Gabriella Valera Gruber ha spesso cantato nella sua poesia, divenuta ora cammino dal mistero dell'amore al mistero della redenzione. Le poesie che vi sono pubblicate sembrano "emergere" dal flusso di un ininterrotto discorso ("forma fluens", secondo la prefazione di Claudia Azzola) seguendo un ordine interiore che trasforma l'elemento personale in traccia segnata dell'umano che è in lei, come in ogni singola vita.