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Le immagini di Alessandra Tombesi sono ispirate da un'operetta di Béla Bartók con libretto di Béla Balázs: l'opera fu composta nel 1911, con alcune modifiche apportate nel 1912 e un nuovo finale aggiunto nel 1917. La sua prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro dell'Opera di Stato ungherese nel maggio del 1918. Barbablù e sua moglie Giuditta sono gli unici personaggi presenti sulla scena. Giuditta si trova davanti a sette porte e chiede a Barbablù di aprirle per amore. Alessandra Tombesi restituisce l'atmosfera di quest'opera teatrale sostanzialmente simbolista attraverso una serie di immagini cupamente misteriose: figure umane, animali e frammenti architettonici. La gamma cromatica è ridotta, basata su tonalità blu notte; quasi nulla è visibile nella sua interezza. Le forme emergono dall'oscurità e ripiombano nuovamente al suo interno. Il disegno è audacemente semplificato. Come la musica su cui si basano queste composizioni vi viene offerta qui, in scala ridotta, un'esperienza estremamente completa e immersiva.