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L'aumento demografico e la crescente industrializzazione di alcune aree del mondo, fino a poco tempo fa avulse dal contesto capitalistico occidentale, hanno trasformato l'accesso all'acqua in una delle questioni internazionali più calde. Gestire bacini idrici in un mondo in cui i cambiamenti climatici riducono sempre più la disponibilità globale di "oro blu" significa - e lo sarà sempre in futuro - amministrare non solo risorse reali e quantificabili ma detenere un grande potere politico e sociale. Questo testo analizza tre casi di studio relativi all'area del Mediterraneo allargato (Israele, Egitto e i paesi del Golfo Persico), storicamente interessata da importanti fenomeni di stress idrico, fornendo uno sguardo d'insieme sulle relative dinamiche nazionali e internazionali e sul modo in cui i tre paesi utilizzano, gestiscono e valorizzano le risorse idriche per fini che vanno oltre il mero sostentamento delle popolazioni. Prefazione di Paolo Sellari.