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Un'autobiografia che illustra, attraverso una storia individuale, la sintesi di un'epoca di grandi trasformazioni storiche e politiche, che dalle rovine della Seconda Guerra Mondiale vede l'Italia risollevarsi attraverso le contrapposizioni della Guerra fredda, e la vita politica dipanarsi dai fermenti del Sessantotto alla palingenesi di Mani Pulite. Precocemente conquistato dagli ideali del Partito Liberale, Alessandro Dalla Via parte dalla "gavetta" delle campagne elettorali di provincia, fino ad essere eletto in Consiglio Comunale a Vicenza (1970/79), poi segretario provinciale del PLI (1976/85) infine Deputato nel 1992. Dalla Via ha avuto il merito e la fortuna di attraversare con una chiara "bussola" morale questa stagione politica, che qui viene descritta da un punto di vista soggettivo ma arricchito anche da riflessioni a carattere generale. Un racconto pervaso da interrogativi sulle motivazioni e la giustezza delle scelte fatte, che hanno origini lontane, in un'infanzia che progressivamente si affranca dai condizionamenti culturali e acquisisce un'autonomia intellettuale che trova casa nel Partito Liberale Italiano, a cui rimane fedele fino alla fine.