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La "Cantata dei pastori" venne data alle stampe nel 1698 da Andrea Perrucci con il titolo "Il Vero Lume tra l'Ombre, ovvero la Spelonca Arricchita per la Nascita del Verbo Umanato". Alla narrazione del viaggio di Maria e Giuseppe e delle insidie dei diavoli lungo il loro cammino si mescolano le vicende di personaggi comuni della Napoli popolare, che confluiranno poi nella grotta di Betlemme per adorare Gesù. La fortuna del testo drammaturgico fu tale da sollecitare numerosi riadattamenti e da consentire l'introduzione di ulteriori personaggi comici. In tempi più recenti, sono stati Roberto De Simone e Peppe Barra a dare nuova linfa alla diffusione dell'opera. La "Cantata dei pastori del rione Sanità" è frutto dell'adattamento proposto dal regista Vincenzo Pirozzi. In scena accanto a Razzullo figura anche l'inedito personaggio di Peppeniello, un paggetto-nano spuntato fuori da un affresco di Bernardino Fera ritrovato nella basilica di S.M. della Sanità, nel rispetto dello spirito originale dell'opera, la comicità popolare si unisce alla celebrazione della sacralità dell'evento, a comporre un presepe moderno, che inscena l'eterna lotta del bene contro il male.