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«Nove discorsi paralleli: un'apparente sincronia, un'effettiva progressione nel ciclo della ripetizione, nel tempo ritornante. Ma ad ogni giro, uno spostamento che asseconda la spirale. Doppio movimento, rotazione, rivoluzione. Doppia circostanza. Nove discorsi in successione, in un disegno narrativo di progressiva rarefazione: a partire dalle radici storiche, molto concrete, del teatro politico-pedagogico, passando per l'oralità come principio dei processi di creazione umana e conoscenza, fino alla tangibile "metafisica" dell'errore come via per superare il limite - questo è il disegno». Con lo scritto "Il medico a teatro" di Ciro Gallo.