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Per qualche anno, Gianvittorio Randaccio ha ascoltato i discorsi dei passeggeri sui treni che lo portavano a lavorare e lo riportavano a casa dopo aver lavorato, o di chi stava sui binari in attesa del treno per andare a lavorare o per tornare a casa da lavorare. Poi li ha sbobinati (nella sua testa), li ha ordinati, li ha ripuliti, li ha montati, e ci ha portato alla scoperta dell'intimità di centinaia di sconosciuti che ci raccontano la propria vita senza nemmeno rendersene conto.