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Spregiudicato e audace, abile nel manipolare le masse e nell'intimidire i suoi detrattori, Publio Clodio fu uno dei primi demagoghi della storia. Ben inserito nella Roma del suo tempo, in una città dilaniata da quelle tensioni che segnarono il passaggio dalla Repubblica all'Impero, seppe destreggiarsi tra gli intrighi del senato, elaborando un audace programma di riforme sociali. Il romanzo ripercorre l'ascesa politica di una delle più controverse e affascinanti figure dell'Antica Roma. Con una scrittura che spinge a riflettere sui meccanismi dell'odio e del potere, l'autore ci restituisce il ritratto di uomo che cede alla violenza quanto alla generosità, agli idealismi quanto a un lucido realismo, un Clodio salvato dagli stereotipi, profondo e moderno.