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In questo libro gli «uditori di voci» si raccontano con versi poetici, nei loro incontri di gruppo. Il gruppo di auto-mutuo-aiuto, nell'ottica della presa in carico da parte dei servizi, può essere percepito come una risorsa che favorisce la riduzione del disagio psichico e sociale e il miglioramento della qualità di vita, intesa nella sua complessità: la famiglia, la vita affettiva, il lavoro, le amicizie e tutto ciò che vive attorno alle persone. L'auto-aiuto è quindi un mezzo relazionale per assicurare ai partecipanti del gruppo un sostegno emotivo. All'interno del gruppo ogni sforzo personale indirizzato a risolvere il proprio problema diventa nello stesso momento risorsa per risolvere un problema comune. Nel gruppo le persone parlano delle loro voci, quali sono, di chi sono, quante sono, cosa dicono, dove le sentono e quando le sentono, se sono voci buone o che insultano. Si verifica così una sorta di effetto per cui chi dà aiuto tentando di trovare nuove strategie, nella realtà modifica se stesso nel rapporto con l'altro.