Tab Article
Questo libro nasce da una corsa in taxi. Quel momento che "si trasforma in una sorta di confessionale, in cui i clienti si confidano e si sfogano, e ci si dimentica da dove si è partiti e dove si vuole arrivare". Così Vania, la tassista, raccoglie frammenti della vita di Giuseppe, l'aristocratico decaduto, e nasce una improbabile amicizia fra due persone di orientamenti diversi. Da questo incontro deriva una frequentazione e Vania attinge anche le narrazioni della madre di Baviello, Anna Rosa Pasqualina. Una donna ormai anziana, che concatena ricordi della sua vita in Sardegna e poi a Roma. Un omaggio a tradizioni e usi di terre poco note, da Nuraxinieddu a Zungoli, sullo sfondo dei paesaggi della capitale, dove Vania e Giuseppe si sono incontrati. Un inno all'amicizia, che si consolida nei momenti di sofferenza, quando non essere soli fa la differenza. Un invito al confronto, fra persone aperte, sempre alla ricerca...