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"La mitologia classica è scaturigine della nostra cultura, civiltà, identità. La vicenda di Clitennestra è la storia di una madre che si vede dolorosamente strappare la propria figlia da Agamennone: dalla prospettiva di madre ferita e accecata da odio implacabile muove la mia personale rivisitazione di questo capolavoro della classicità. La morale invece che si ricava dalla cruenta e inesplicabile, all'apparenza, efferatezza di Medea, è la difficoltà d'integrazione e sintesi di due civiltà e culture tanto diverse, la greca e la barbara; proprio per questo, specie nel nostro particolare frangente storico denotato dalle frontiere disserrate, questo mito di tanti secoli fa rivive d'attualità per la vivacità abbacinante e virulenta dei sentimenti, i quali pur se biechi e deteriori, affascinano appunto per la loro sconfinata potenza e crudezza. In secondo luogo, perché l'incomunicabilità e l'incomprensibilità sono sempre pronte a partorire mostri e generare occasioni di crimine e tragedia."
