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In una società dominata dal primato dell'azione sul pensiero, della comunicazione rapida sullo studio approfondito, e della semplificazione sulla complessità, qual è il ruolo del pensiero filosofico, e soprattutto di chi ambisce a definirsi intellettuale? Sono domande che affiorano sempre più spesso nei dibattiti attuali, e che affondano le loro radici nel primo Novecento. Tra coloro che si occuparono della questione in Italia vi fu senz'altro Piero Martinetti, filosofo recentemente riscoperto dall'accademia, che sotto il fascismo pagò di persona il prezzo della sua onestà intellettuale. Il suo contributo è ancora oggi prezioso e illumina con lucidità e rigore un tema che forse non smetterà mai di essere controverso.