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Georges Lavau definì la comparazione tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Comunista Francese «un esercizio classico». Le analogie tra i due maggiori partiti comunisti di Occidente sono infatti tante e tali da far nascere quasi in maniera spontanea la tentazione di ripercorrerne la parabola storica in parallelo. Soprattutto alla ricerca di differenze, come hanno fatto molti studiosi nel passato, ma anche con approcci più complessi capaci di considerare le due vicende come parte di un tutto, il sistema comunista internazionale. La presente ricerca, attraverso un'attenta analisi comparativa, ricostruisce il profilo identitario delle federazioni comuniste del triangolo industriale in Italia e della regione del Rhône-Alpes in Francia, dalla Liberazione fino alla seconda metà degli anni Settanta. L'indagine ha messo in luce identità multiformi e dinamiche, oltre che strategie politiche estremamente diversificate, in ciascuno dei centri oggetto di studio: Milano e l'industria diffusa, Torino e il sistema Fiat, Genova e l'industria di stato, Lione e la meccanica, Grenoble e l'industria tecnologica, Saint Étienne e i suoi bacini carboniferi. La frammentazione, tuttavia, non è affatto sinonimo di disgregazione. Ad unire storie così diverse sono gli individui, quegli uomini e quelle donne che, riuniti sotto la stessa bandiera, hanno cercato di offrire risposte concrete ai problemi della gente, che hanno immaginato, sognato e lottato per costruire una società diversa e migliore, guidati da un'unica ispirazione di fondo: il diffuso ideale di giustizia e uguaglianza sociale.