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«Il 'mare notturno' è l'emblema della fusione di cielo e terra, della compresenza orizzontale di mondi, però nell'oscuro coscienziale, nello spazio nero blanchotiano. Le 'luci' rappresentano invece i segni tangibili di un'illuminazione, di una chiarezza o una chiarità poetica capace di restituire lo sprazzo della comprensione. La sfera luminosa diviene così dispensatrice di un barlume à la Montale, un'occasione in cui l'io effuso dà conto dei moti segreti del proprio animo rapportati al luogo d'elezione.» (Alberto Fraccacreta)